Cappello di Yarey

Cappello di Yarey
Cappello di Yarey una protezione contro il caldo sole di Cuba. Il ritornello di una nota canzone cubana eseguita dalla popolare Manzanillo O

Cappello di Yarey una protezione contro il caldo sole di Cuba.

Il ritornello di una nota canzone cubana eseguita dalla popolare Manzanillo Original Orchestra dice Chi ha visto il mio cappello yarey là fuori? che attesta l’importanza di questo capo nella storia e nelle tradizioni di quell’isola.

Il suo uso era limitato diversi anni fa ai soli contadini, che ne fecero loro inseparabile alleato per proteggersi dal sole cocente di quella nazione, soprattutto quando lavoravano nei lavori agricoli.

Attualmente ha già raggiunto le città per gite a feste popolari, sfilate ed eventi pubblici, tra le altre attività.

Come specifica il nome, è realizzato con un materiale chiamato yarey, anche se esistono già alcune altre varianti, ma non sostituiscono mai la particolarità dell’originale.

È un capo fresco, facile da realizzare, molto leggero e con le ali larghe per coprire meglio il viso dai danni del sole.

Storia del cappello yarey

Di sicuro non è registrato nella storia chi abbia fatto la prima copia di questi cappelli, ma quello che è chiaro è che i mambises cubani lo usarono nella loro lotta per l’indipendenza, con la differenza che la parte anteriore era risvoltata e vi misero un piccolo bandiera su di esso.

Secondo l’antica tradizione, quanto sia importante per i cubani che questo tipo di capo sia ancora presente, è considerato da molti come il cappello nazionale.

Il materiale con cui è realizzato proviene da una pianta della famiglia delle palme e si chiama yarey o guano, con i fili che da esso si estraggono, viene tessuto questo attributo comodo e utilitaristico che piace ai nativi e agli stranieri che giungono in quei caraibi sbarcare.

Il cappello oggi.

Oggi il cappello yarey è ancora utilizzato dai contadini cubani ma ha anche guadagnato così tanti seguaci dentro e fuori i confini che anche i designer stanno iniziando a includerlo nei loro disegni e cataloghi, sebbene con differenze di formati, modelli e materiali.

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